Chi siamo
Domenico Gentili
Nel 1961 Domenico Gentili, il più anziano dei fratelli titolari dell’azienda Panigal (quella del sapone “Sole”), si innamorò di questa terra. Rimase letteralmente colpito dalla natura selvaggia e da quel mare unico per la sua bellezza.
Recandomi spesso in Sardegna negli anni ’50 per lavoro, dove andavo a vendere saponi e saponette, mi resi conto della bellezza di quelle terre, in particolare delle sue coste. Un giorno di settembre del 1961 inviai in Sardegna un giovane geometra di Castenaso (Bo) per fare un giretto di perlustrazione. Il geometra, Paolo Sarti, partì e fece tutto il periplo dell’isola e quando tornò mi disse solo due parole: “Nord Est”. Aveva visto giusto.
Partì anch’io per la Sardegna; in quegli anni ci volevano circa dodici ore per arrivare in Sardegna da Civitavecchia, con una nave che era un trabiccolo, piena di cimici e pidocchi, ma io avevo davanti agli occhi quel paradiso. Girai da Sud a Nord di Olbia e alla fine scelsi tra due appezzamenti di terreno in vendita: Cala di Volpe e Cala Battistoni.
Io optai per quest’ultimo: era il 30 ottobre 1961.
Il venditore del terreno era un grosso personaggio, alto di statura, molto noto nella zona anche per la sua autorità ed il suo carisma: Nicolò Ragnedda detto Michele.
Iniziò così l’opera di progettazione e costruzione di un villaggio turistico; da considerare che allora non esistevano né strade, né acqua – telefono – luce. Miei validi collaboratori furono i coniugi Giandomenico Orecchioni e Caterina Ragnedda, Antonio Sacchetti (che si improvvisò architetto, ristoratore e albergatore), Maria Luisa Cesari (amministratrice), mia moglie Franca e mio fratello Alberto. Moltissimo mi aiutarono i primi sindaci di Arzachena: Battista Orecchioni, Giorgio Filigheddu, Giacomo Tanchis e Giovanmichele Digosciu ai quali va il mio grato ringraziamento.
Scavammo pozzi, raddrizzammo muretti, seminammo pinoli per rimboschire la località, sistemammo la spiaggia. Il primo albergo fu un forte della Prima Guerra Mondiale trasformato in hotel; il nome lo diede una delle vecchie auto portate per l’occasione in Sardegna, la quale, arrancando per la strada sterrata e polverosa arrivò sbuffando al vecchio forte… e così fu il “Tuf Tuf Hotel” (oggi Forte Cappellini).
Poi iniziammo la ristrutturazione dello “stazzu” dell’ex proprietario del terreno che trasformammo in un ristorante, “il Pappagallo”, nato sulle orme dell’omonimo e intramontabile ristorante il Pappagallo di Bologna. Mascotte del ristorante sardo diventò un vero pappagallo di nome Oreste che, all’entrata del locale, dava il benvenuto ai clienti.
Iniziammo la costruzione di due villette e delle infrastrutture necessarie: acquedotto, fognature, gruppo elettrogeno per l’elettricità.
Il 2 alle ore 18, fra una nuvola di polvere arrivarono le autorità civili e militari e fu inaugurato il complesso; accompagnati dalla musica dall’orchestra di Hengel Gualdi e dal canto di Andrea Mingardi.
Oggi a Baja Sardinia, ci sono quattrocento tra ville ed appartamenti, tredici alberghi, ristoranti, negozi, un supermercato.
Cala Battistoni diventò Baja Sardinia, così ribattezzata dal sottoscritto.
Domenico Gentili